CONTENUTI DIFFAMATORI E MODALITA’ DI RIMOZIONE DA INTERNET
Capita, a volte, che su internet vengano pubblicati contenuti diffamatori nei confronti di alcuni soggetti che consistono nella divulgazione di un articolo, di una foto o di un semplice post.
Le modalità per far rimuovere un contenuto web sono diverse in base alla tipologia di pubblicazione diffamatoria.
Internet e la rete in genere, ha consentito la diffusione sempre più frequente di contenuti diffamatori che costituiscono veri e propri reati.
Il primo tentativo che il soggetto interessato deve fare è quello di chiedere, a colui che ha pubblicato il contenuto diffamatorio, la rimozione.
Qualora tale richiesta venga disattesa, occorrerà porre in essere richieste specifiche al responsabile del sito ove tale contenuto diffamatorio è stato pubblicato.
Quasi tutte le piattaforme online e i siti quali facebook, twitter, google, hanno, tra le varie opzioni, quella di poter segnalare alcuni contenuti inappropriati dei quali si intende richiedere la rimozione. Tale rimozione non avverrà automaticamente, ma solo dopo che personale addetto provvederà ad effettuare le opportune verifiche.
Nel caso in cui nel sito non sia prevista tale opzione sarà necessario, innanzitutto, individuare il responsabile dei contenuti del sito (accedendo alla pagina dei contatti e/o alla privacy policy) e contattarlo segnalando il contenuto inopportuno.
Qualora nessuna delle suddette attività avrà sortito ad alcun risultato, sarà possibile rivolgendosi alla polizia postale o direttamente a un avvocato, specie se i danni all’immagine che possono derivare dalla pubblicazione siano rilevanti e significativi.
Nessuna attività giuridica potrà essere intrapresa, quale ad es. un procedimento cautelare atipico ex art. 700 c.p.c. se prima non venga accertata l’effettiva azione diffamatoria che ne consegue.
Lo stesso articolo rimarrà consultabile e non potrà essere rimosso fino a quando tale accertamento non produrrà il suo risultato finale.
La pronuncia delle Sezioni Unite Civili a riguardo è stata chiara (sentenza 29/01/2015 n. 31022) ed ha escluso il sequestro preventivo di articoli diffamatori pubblicati su internet prima di un effettivo accertamento sul contenuto dello stesso.